#TUSCANYINLOVE
La Toscana è innamorata e fa innamorare. È come una donna, quando è innamorata, ha lo sguardo luminoso, appare più bella e lascia dietro di sé una scia di “quel certo nonsochè” che fa girare tutti. Chi è innamorato attira l’innamoramento.
È questa la teoria di un’amica straniera che in Toscana è arrivata per una vacanza studio tanti anni fa e, arrivata nella sua terra, ha fatto prontamente i bagagli ed è tornata. Dopo vent’anni non si pente, non ha rimpianti. La sua teoria che paragona la Toscana ad una bella donna è per lei una verità assoluta. Dice che noi non ci rendiamo conto di come l’uomo, su queste colline, abbia dato il meglio di sé, di come abbia per secoli unito la creatività dell’universo alla materia, alla terra.

Incisa Valdarno
Forse ha ragione lei, afferma che siamo talmente presi dalle problematiche di tutti i giorni che non ci gustiamo più il paradiso che abbiamo creato. Le sue parole mi tornano in mente mentre, per strade provinciali, attraverso questa mia terra toscana, collina dopo collina, provincia dopo provincia.
Dopo ogni curva un panorama diverso, in una miscellanea di colori che ritrovo negli sfondi di Leonardo o nei cieli di Michelangelo. Filari di viti ordinati, precisi, alternati al verde argenteo degli olivi. E ancora, il verde cupo dei cipressi che segnano strade sterrate e sinuose che conducono alla fattoria, al castello, alla villa e intorno quell’aria di “signorile campagna” che non abbandona mai neanche la casa colonica più rovinata. Quelle piante di fico che, appoggiate a pareti rovinate dal passare del tempo, sembrano intoccabili opere d’arte, i muretti a secco, con i loro ciuffi d’erba, come quadri dei migliori macchiaioli…
Forse ha ragione lei. Qui, nell’oggi, si respira ancora la storia a pieni polmoni, nonostante che gli anni ’70 abbiamo dato il meglio di sé con il più brutto stile edilizio che il genere umano potesse concepire. Ma è poca cosa in confronto al bello in cui è immerso. E mentre viaggiamo sulle strade di fondovalle, svettano i paesi originari, costruiti con i materiali presenti: in solida pietra nel fiorentino e abbelliti dalla più friabile ma bellissima pietra serena, di mattoni rossi nel pisano e nel senese…
Dall’Appennino alla costa, un susseguirsi di paesi, di città, di fitti e umidi boschi, di colline lavorate dalla mano e dall’occhio sapiente di chi ha amato questa terra; abbazie, monasteri, castelli, borghi. Il paesaggio cambia ma tutto rimane racchiuso in un’impronta toscana.
E giù, via, lungo la costa: la sabbia, lo scoglio dove si infrange il Tirreno, e ancora sabbia e giù scendendo verso quella Maremma, una volta “amara”. Sì, ha ragione Emma: la Toscana è innamorata della bella posizione che ha ricevuto in dono. La Toscana fa innamorare.#TUSCANYINLOVE
Roberta Capanni